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Ustica, l'isola nera e ribelle dal cuore gentile

– 7 Settembre 2022 – Itinerari Crociera

Itinerari Crociera

Ustica, l’isola nera e ribelle ma dal cuore gentile

I mesi di settembre e ottobre sono tra i più favorevoli a chi decide di partire in una crociera a vela. Le giornate ancora lunghe e assolate permettono infatti di godersi isole e tratti di costa finalmente liberi dalla pressione del turismo estivo. Tra le isole che è possibile visitare in questo periodo e che regalano tutta la loro sorprendente bellezza c’è Ustica. Un’isola speciale, ancora incontaminata e per certi versi dal profondo spirito ribelle. Sia perché si trova fuori dalle rotte comuni battute dai velisti, sia perché offre una natura selvaggia e primordiale.

Settembre e ottobre i mesi migliori per sbarcare

Emerge solitaria a circa a 36 miglia a Nord delle coste palermitane e come le vicine Eolie ha origine vulcanica. Anzi la parte visibile è in realtà una piccolissima parte dell’imponente complesso vulcanico sottomarino che si estende per diverse miglia verso Nord. Proprio a causa delle sue coste nere e frastagliate è anche conosciuta come la “perla nera” del Mediterraneo. Eppure è anche un’isola molto pittoresca e coloratissima: basta ammirare i tanti murales che decorano i muri delle case dei pescatori. Oltre a essere animata e anche congestionata in piena estate complice anche il grande afflusso dei palermitani, proprietari di molte seconde case sull’isola.

In autunno offre invece ritmi lenti e un clima mite, mentre la sera il vento può essere piuttosto vigoroso. Nel mese di settembre inoltre si svolge la bella festa patronale di San Bartolicchio con la processione, la padellata del pesce in piazza e i giochi pirotecnici.

Porto di Cala Santa Maria, punto di partenza

Lo scalo migliore per godersi Ustica in barca a vela è il porto Cala Santa Maria che si trova sul lato Nord Est dell’isola. Ottimo ridosso per i venti settentrionali, tra le sue banchine offre diversi posti barca di cui una dozzina anche al transito e tutti i servizi nautici, tra cui distributore di carburante, una piccola officina e una stazione per la ricarica di aria compressa per le bombole d’immersione. I fondali, da 0,5 a 10 metri, sono di sabbia e roccia. In alternativa si può anche ancorare a Cala Cimitero, nella parte settentrionale dell’isola.

Questo tratto di costa, dove si trova peraltro contrada Tramontana, è aspro e con le sue scogliere altissime offre pochissimi punti di accesso al mare. Viceversa, il versante meridionale di Ustica, dove si estende contrada San Paolo, è più brullo e dominato dal fico d’India. Tre deliziose e minuscole baie, Cala Santoro, Cala Sidoti e l’Acquario, si trovano invece nel lato dell’isola che guarda al tramonto. Il centro di Ustica invece regala un bosco fitto fitto, in cui si incontrano lecci, ogliastri, carrubi, e moltissimi pini marittimi.

Ustica

Gustare in paese i piatti della tradizione

Del resto è proprio la natura pressoché indomata a caratterizzare Ustica. Lo stesso Gramsci, che qui trascorse 34 giorni al confino durante il periodo fascista, in una delle sue lettere apprezza “i paesaggi amenissimi e visioni di marine, di albe e di tramonti meravigliosi”. Una bellezza che si rispecchia anche nelle acque dell’isola. Proprio qui infatti è nata la prima Area Marina Protetta d’Italia, nel 1986, quando le istanze ambientaliste non erano che agli albori.

Dalla salita che si inerpica dal porto Cala Santa Maria si accede all’unico paese attraversato da una sola strada dove si trovano locali e ristorantini tipici dove poter gustare i piatti isolani in meravigliose terrazze con vista mare. Tra questi le polpette di pescespada in agrodolce, la ricciola alla griglia, la zuppa di lenticchie arricchita con verdure locali e profumata con basilico o finocchietto selvatico e una versione particolare di pesto, preparato con basilico, mandorle, pomodoro, aglio e acciughe. La stessa strada percorre ad anello l’intera superficie dell’isola e tocca i due fari che ne custodiscono i due estremi: quello orientale nei pressi della Rocca della Falconiera, fortezza di origine borbonica, e quello occidentale, nella contrada Spalmatore.

Ustica

Da covo di pirati a terra di confine

Per il resto Ustica è piena di tracce di una storia segnata da massacri e vicende oscure. Gli antichi Romani la chiamavano appunto “Ustum”, ossia bruciata per via del basalto nero che si trova ovunque, mentre per i greci era “Osteodes”, cioè isola delle ossa, per i resti di mercenari che vi sarebbero morti per fame e sete. Sepolture, cunicoli e una gran quantità di reperti archeologici ritrovati anche sott’acqua, a causa dei tanti naufragi avvenuti nel tempo, testimoniano una presenza costante, nel luogo anche di Fenici e Cartaginesi.

In seguito divenne base dei pirati saraceni e lo rimase per lunghissimo tempo fino all’arrivo di Ferdinando IV di Borbone che nel 1759 impose una colonizzazione dell’isola. Proprio nella Fortezza costruita dai Borboni oggi ha sede il Museo Archeologico che sicuramente vale una visita.

Ustica

Immergersi tra acque cristalline e grotte sottomarine

Ma la vera attrattiva di Ustica è naturalmente il mare che la rende un vero paradiso per i sub. Già a pochi metri di profondità i fondali dell’isola offrono emozioni cromatiche di eccezionale varietà. Tranquilli e indisturbati, sfilano davanti agli occhi di chi si immerge saraghi e cefali, orate e spigole, scorfani e corvine o splendidi esemplari di cernie. Tra le mete più ambite ci sono lo Scoglio del Medico e la Secca della Colombara con spugne e gorgonie dagli incredibili e vivacissimi colori. Ci sono poi splendide grotte tra cui quella Verde e quella Azzurra, la Grotta dei Gamberi, la Grotta della Pastizza, la Grotta dell’Oro e quella delle Colonne.

Insomma sono tante le suggestioni di quest’isola remota del Mediterraneo. Un luogo dall’identità forte e il carattere aspro, ma che nasconde a chi lo sa conquistare un animo accogliente e gentile.

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