Crociera: come creare un piano di rotta nell’era digitale
La creazione di un piano di rotta è ancora oggi considerata un’abilità fondamentale per quanti fanno crociere a vela. Non è altro che una riproduzione semplificata a livello grafico del nostro itinerario, le coordinate geografiche, i luoghi e le soste previste, i tempi di percorrenza stimata, i possibili pericoli, punti critici e soprattutto i ridossi dove fuggire in caso di maltempo. Una volta effettuato, il piano di rotta può sempre essere modificato nel corso della navigazione, arricchirsi di note ed essere sempre con noi in pozzetto o sul tavolo da carteggio per essere condiviso al resto dell’equipaggio. Questa tecnica di navigazione a vela deriva dai tempi in cui tutti i marinai usavano le carte nautiche cartacee e oggi, nonostante queste ultime siano state soppiantate da formati digitali, il piano di rotta è ancora un elemento estremamente importante.
Oggigiorno la maggior parte dei cabinati a vela da crociera ha un bel plotter cartografico da sfoggiare sul ponte. Inoltre troviamo tantissime applicazioni sui nostri smartphone che ci permettono di vedere, in tempo reale, dove ci troviamo sulla carta e di monitorare il traffico marittimo intorno a noi. Tuttavia organizzare il piano di rotta della nostra crociera è un’abilità utile a tutti i velisti, poiché più studiamo e comprendiamo il nostro movimento attraverso un ambiente che può essere ostile come il mare, meno errori commettiamo e più siamo sicuri di concentrarci su una buona navigazione. Ecco allora qualche consiglio pratico su come utilizzare la tecnologia per aiutarci a pianificare al meglio la nostra rotta.
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Creare il giusto piano di rotta
Non esiste un “modo giusto” di fare un piano di rotta. Questo deve semplicemente essere pertinente e utile alle nostre esigenze. Se siete persone che amano gli elenchi, allora fate un elenco. Se invece elaborate meglio le informazioni attraverso i disegni, sfruttate quest’attitudine. Potreste anche annotare una schermata di una carta nautica, per poi aggiungervi sopra griglie, note e distanze. Un piano di rotta in generale deve essere facilmente e immediatamente comprensibile, anche attraverso schizzi su carta, annotazioni digitali o elenchi, a seconda di ciò che vi è più congeniale.
Considerate anche che gli altri membri dell’equipaggio possano capire le vostre note, così come l’eventualità che possiate leggere il tutto al buio e quali tipi di informazioni saranno realmente utili. Il trucco è portare l’immagine piatta della carta nella vita reale usando una combinazione di appunti, screenshots e immagini.
Ogni fonte è utile: dai portolani al web
La carta nautica naturalmente è il punto di partenza principale per la rotta. Questa vi mostrerà gli elementi chiave della navigazione, con le distanze e i rilevamenti utili. Tuttavia, mentre queste transizioni di base tra il punto A e il punto B sono semplici da seguire su un plotter cartografico, la loro trasposizione in un’altra forma può essere molto efficace. Il vero valore di un buon piano di rotta è la capacità di dare vita a una carta bidimensionale, in modo che i rilevamenti e le posizioni possano essere supportati da riferimenti visivi. Per ottenere questo livello di approfondimento è necessario ricercare diverse fonti di informazione. Possono essere portolani, libri, guide online e fotografie.
I portolani per esempio forniscono un resoconto dettagliato dell’entrata e dell’uscita dai porti, con immagini e carte nautiche di supporto. Come per le carte nautiche cartacee, devono essere aggiornati. Controllate la data di pubblicazione di ogni portolano e cercate online se esiste una pagina di aggiornamenti in tempo reale che accompagni la vostra pubblicazione. Esiste anche un’enorme quantità di informazioni raccolte dalla comunità di diportisti che possono essere di grande aiuto per esplorare a vela in nuovi luoghi.
Molti porti peraltro hanno le loro pagine ufficiali informative on line. Oppure potete cercare dati nei forum e discussioni dedicati alla crociera. Ricordate però che molte discussioni sui forum risalgono a due o tre anni fa e che gli aggiornamenti delle comunità non sono sempre verificati.
Utilizzare le fotografie e riprese col drone
Una fotografia dà vita a qualsiasi carta e può rivelarsi estremamente utile quando si naviga in luoghi sconosciuti. Se utilizzate un’applicazione di navigazione, sovrapponete la vista satellitare alla mappa di base. In questo modo la foto satellitare verrà sovrapposta alla linea di costa e risulterà incredibilmente pratica. Può mostrare quanto siano evidenti i punti di riferimento sulla carta nella vita reale, se gli alberi oscurano la vista e aiuterà anche a identificare oggetti e caratteristiche inesplorate, fornendo un rapido riferimento di posizione.
Confrontate le informazioni della carta con le immagini satellitari della carta e annotate gli elementi non chiari. Anche una ricerca online con Google Immagini può rivelarsi preziosa. Assicuratevi di utilizzare un termine di ricerca preciso per ottenere i risultati migliori. Oggi sul web girano anche fantastiche riprese aeree effettuate con il drone che sorvolano per esempio l’ingresso in un porto o il delta di un fiume.
Sfruttare i segnali marittimi
I segnali marittimi forniscono un modo immediato per valutare diverse cose durante la navigazione. Ci aiutano a trovare la rotta migliore lungo un tratto d’acqua, a individuare le luci di notte e le sagome di giorno. Se si utilizzano i segnali diurni, è bene cercare un’immagine delle loro dimensioni e della loro forma reali. Ma i segnali sono ovunque e non siamo limitati a usare solo quelli mostrati su una carta.
Se c’è un punto di riferimento significativo sulla costa, può essere allineato con boe o segnali sull’acqua e incrociato con una lettura della profondità per fornire una conferma rapida della posizione. Se si allineano due oggetti, sulla riva o sulla terraferma, direttamente in linea o dietro la rotta, e si osserva la velocità con cui si allontanano l’uno dall’altro, si avrà la conferma della deriva della marea e il timoniere potrà compensare e mantenere la rotta.
Osservare i dispositivi elettronici ma anche l’ambiente
Il piano di rotta consente all’equipaggio di tenere gli occhi lontani dallo schermo nei momenti in cui è più importante osservare l’ambiente circostante. Ma questo non significa che si debba ignorare il plotter cartografico durante l’approdo. Sarà comunque una parte fondamentale di una buona navigazione e sarebbe controproducente non controllare mai la propria posizione in questo modo. In un mondo ideale, entreremmo in porto con una sola persona che naviga utilizzando il proprio piano, le note, il plotter cartografico con AIS e sovrapposizione radar, se disponibile, ma anche una bussola a mano e un binocolo.
Il navigatore indicherà al timoniere i punti di riferimento verso cui dirigersi e chiederà al resto dell’equipaggio di cercare gli elementi chiave, di riferire sulla profondità, sul vento, sulla marea e di fornire altre informazioni sulla situazione. Se si naviga in equipaggio ridotto, questa può essere una sfida, ma cercate di semplificare il più possibile le cose. Usate l’autopilota per mantenere la rotta, ammainate le vele e andate a motore se è più facile e mantenete una persona in navigazione e l’altra alla ricerca di informazioni.
Rotta di una navigazione notturna
La notte è senza dubbio uno dei momenti più utili per preparare un piano di rotta. Seguire lo schermo di un chartplotter di notte condiziona la capacità di vedere per lunghe distanze al di fuori dell’imbarcazione, perdendo di vista le altre imbarcazioni e le luci di navigazione. Qualsiasi interazione con lo schermo o con la luce bianca rovina la visione notturna. Per questo motivo è meglio prendere appunti su carta, usare torce rosse o luci del tavolo da carteggio. Così come attivare gli strumenti in modalità notturna, con la retroilluminazione più bassa che consenta di vedere i dati.
Non prendete appunti con penne rosse perché non possono essere viste sotto la luce rossa. Sia che stiate guardando il vostro chartplotter o che stiate lavorando sugli appunti, non dimenticate che se non siete sicuri di dove vi trovate o se le cose non vi sembrano giuste, potete tornare indietro e tornare all’ultima posizione confermata.