Stime, calcoli e misure: la crociera a vela è anche matematica
Calcoli e misure della crociera. Navigare a vela racchiude in sè una serie di compentenze e tra queste c’è anche una buona dese di matematica. Durante la normale vita di bordo, infatti, nell’uso di attrezzature e impianti, così come nella manutenzione quotidiana della barca i velisti in crociera devono confrontarsi con una serie di formule, calcoli e unità di misura. Per esempio, quanto consuma il salpancora o il frigo di bordo? Quanto deve essere lunga la drizza del genoa? Qual è la portata del Vhf o dell’Ais? Quanto calumo si deve dare nelle soste alla fonda? Quale autonomia resta al motore?
Sono tutti calcoli, misure e formule spesso ostici e sicuramente anche per chi è avvezzo non sempre facili da ricordare. Meglio dunque per non smarrirsi organizzare un bel promemoria e trascriverlo tenendolo sempre a disposizione in barca, magari in pozzetto o nell’angolo del carteggio. Vediamo in sintesi quali formule dovrebbe contenere.
Leggi anche: Quali competenze sono necessarie per navigare al largo?
Linea d’ancoraggio in rada: occhio a quella giusta
Sbagliare calumo quando si sosta in rada può mettere a rischio l’ancoraggio, specie se le condizioni del tempo peggiorano o la baia è affollata di altre barche. Le ancore utilizzate dai diportisti sono infatti studiate per offrire la massima tenuta quando hanno un determinato angolo di trazione. Il il fuso del nostro “ferro” in pratica dovrebbe rimanere in posizione orizzontale o al massimo con un’angolazione non oltre gli 8 gradi. Se la componente verticale di tiro supera questo angolo, l’ancora non lavorain modo corretto e tende a spedare. In caso di buone condizioni, vento contenuto e poca corrente, in genere i manuali tecnici consigliano una lunghezza del calumo pari a 4-5 volte la profondità del fondale.
Questi valori tuttavia sono alquanto sottostimati. Con un calumo di appena 4 volte il fondale infatti la tenuta dell’ancora non supera il 55 per cento. Valore che passa al 70 per cento con un calumo di 6 volte il fondale e all’80 per cento con un calumo di 8 volte il fondale. Insomma per dormire sereni e fare lavorare l’ancora in maniera efficace il calumo dovrebbe corrispondere almeno a 7-8 volte la profondità del fondale.
Quanto invece al calcolo del peso lineare della catena, questo ovviamente varia in base al calibro delle sue maglie. Esiste però una formula per calcolarlo correttamente prendendo come riferimento 100 metri di catena:
P = 2,20 x C (al quadrato)
dove P è il peso espresso in chilogrammi, C è il calibro della catena espresso in millimetri e 2,20 un coefficiente fisso. Per ricavare il peso lineare di una catena di 100 metri da 9 millimetri il calcolo sarà 2,20 per 81 (ovvero 9 al quadrato) = 178,2 kg (100 metri di catena). Per cui ogni metro di catena peserà 1,78 kg.
Cime di bordo, sempre a misura
Altro calcolo molto importante a bordo è quello della lunghezza di scotte e drizze. Per la scotta della randa bisogna misurare la distanza tra il punto di scotta del carrello al centro del trasto e l’attacco del boma tutto allascato del bozzello. Si moltiplica quindi tale valore per il numero di vie del paranco di scotta. Per la lunghezza della scotta del genoa, invece, questa può essere stimata calcolando una volta e mezza e la lunghezza della barca. Per una barca di 14 metri per esempio occorrono almeno 21 metri di scotta. La scotta dello spinnaker deve essere più lunga e si ottiene moltiplicando la lunghezza della barca per 1,8.
Calcoli e misure della crociera. Per sapere infine la giusta lunghezza delle drizze di randa e fiocco si trasforma in metri la lunghezza della barca espressa in piedi: per un’imbarcazione di 50 piedi per esempio occorre una drizza di 50 metri. La drizza dello spinnaker deve invece essere lunga 3 volte l’altezza dell’albero.
Radio Vhf: a che distanza trasmettere e ricevere
Le radio Vhf nautiche lavorano con onde radio corte (156-162 MHz) e hanno una portata poco superiore a quella ottica che varia in base all’altezza dell’antenna trasmittente, dell’antenna ricevente e delle condizioni meteorologiche. Una stima della portata massima espressa in miglia di una radio Vhf può essere comunque ricavata con questa semplice formula:
D = 2,5 x (Vh1 + Vh2)
dove D è la distanza espressa in miglia, 2,5 un coefficiente fisso, H1 l’altezza in metri dell’antenna trasmittente sul livello del mare e H2 l’altezza in metri dell’antenna ricevente sul livello del mare. Per esempio una barca con un’antenna in testa d’albero (13 metri) potrà trasmettere in sicurezza verso una stazione costiera (altezza antenna di 15 metri) fino a una distanza di 18,5 miglia.
Energia e consumi elettrici sotto controllo
Calcoli e misure della crociera. Le barche moderne sono piene di gadjet tecnologici. Per tenere sotto controllo i consumi medi di corrente di bordo, operazione utile anche a conoscere lo stato di salute del proprio impianto e decidere se eventualmente aggiungere o togliere ulteriori apparati, è possibile ricavare l’assorbimento (ampére) di ogni singola utenza con una formula:
watt : volt = ampére
I watt di ogni dispositivo sono consultabili sui relativi manuali di istruzione, mentre i volt sono quelli che alimentano l’impianto di bordo (12 o 24 volt). Una volta ricavato l’assorbimento dello strumento, occorre moltiplicarlo per il tempo di funzionamento. Per esempio una radio Vhf da 6 watt alimentata a 12 volt consumerà una corrente di 0,5 ampére (6 : 12). Se resta in funzione per 7 ore al giorno, il suo consumo sarà di 3,5 ampérora. Applicando questi calcoli per ogni singola utenza di bordo e sommando il risultato si può avere una stima accettabile del consumo elettrico giornaliero dell’imbarcazione.
Calcolare il giusto passo dell’elica
Come si misura la forza propulsiva dell’elica del motore? Quando la barca a vela naviga a motore è la rotazione delle pale dell’elica e la massa fluida da queste spostata a generare e condizionare il movimeto dello scafo. Fondamentale a tale proposito è il passo dell’elica. Se l’elica ruotasse in un corpo solido percorrerebbe, compiendo un giro, una certa distanza. Tale distanza è appunto il passo dell’elica teorico.
Calcoli e misure della crociera. Un metodo semplice per determinare se il passo dell’elica è corretto consiste nel verificare in navigazione se con la leva del gas tutta accelerata il motore raggiunge il massimo numero di giri al minuto raccomandato dal costruttore. Se eccede questo valore o non riesce a raggiungerlo, si può modificare il passo dell’elica tenendo, presente tuttavia che ogni variazione del passo di un pollice modifica di circa 150-200 giri al minuto i giri del motore. Se non si è esperti conviene affidarsi a un tecnico.
Stima del carburante: quanta autonomia?
Per stimare l’autonomia del carburante occorre conoscere il consumo orario medio del motore. Tale dato è sempre consultabile sul libretto d’uso del propulsore. Dividendo la quantità di carburante disponibile per il consumo orario si ottiene il numero di ore di navigazione. Moltiplicando quindi queste ore per la velocità di crociera si potrà ottenere l’autonomia in miglia. Per esempio ipotizzando un entrobordo con un consumo medio di 5 litri l’ora, con 80 litri di carburante si avrà un’autonomia di 16 ore (80 : 5) che a una velocità di 6 nodi comportano un’autonomia di 96 miglia. Un valore di riferimento a cui si devono aggiungere altre variabili come per esempio la presenza di corrente o onda formata, etc.
Insomma di calcoli i velisti in crociera devono farne tanti. L’importante è conoscere le unità di misura giuste e le varie formule da applicare e il gioco è fatto. Una tabella riepilogativa a disposizione dell’equipaggio è una comodità e fa navigare più sereni.