La tecnica giusta per manovrare un catamarano in banchina
I catamarani a vela piacciono perché sono enormi, stabili e danno un grande senso di sicurezza. Rappresentano la scelta ideale per una famiglia numerosa o un gruppo di amici che vogliono concedersi una bella e gratificante crociera a vela. Trasferire però le proprie abilità marinaresche alla navigazione in catamarano quando si è abituati a un monoscafo non è così banale e immediato. Certamente condurre al meglio un catamarano a vela in tutte le condizioni di mare e di vento è una sfida. Ma l’esperienza è talmente interessante e appagante da meritare di essere affrontata al più presto. Vediamo qual’è la tecnica giusta per manovrare un catamarano a vela in banchina.
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Poca visibilità nelle manovre all’ormeggio
La tecnica giusta per manovrare un catamarano in banchina. Sedersi per la prima volta al timone di un catamarano a vela da crociera ormeggiato in banchina può essere, per certi versi un po’ scoraggiante. Tanto per cominciare tutto quello spazio interno impone inevitabilmente alcuni limiti alla visibilità. La prua praticamente non si vede e anche il baglio importante della barca ci fa sembrare qualsiasi manovra un vicolo cieco.
Quasi sempre a bordo dei catamarani esistono doppie postazioni per il timoniere a dritta e a sinistra per avere un’ottima visuale a prua e a poppa. Il problema tuttavia è quella tuga alta e mastodontica che è tutt’altro che trasparente, quindi spesso da una delle due postazioni non si ha la minima idea di cosa stia accadendo dall’altra parte.
Cosa succede a dritta e sinistra, dall’alto è più facile
Naturalmente nelle manovre per lasciare il nostro ormeggio la maggior parte dell’azione si svolge sul lato della barca rivolta verso la banchina. Quindi è naturale iniziare le operazioni da questa parte del pozzetto in modo da poter vedere cosa succede e comunicare facilmente con il resto dell’equipaggio e gli eventuali addetti del marina.
La tecnica giusta per manovrare un catamarano in banchina. Se avete la fortuna di essere su un catamarano a vela dove la postazione del timoniere è collocata su un flybridge, in questo caso potrete vedere per miglia e miglia. E avrete sicuramente un’ottima visuale della gestione delle cime e del movimento della barca rispetto alla banchina. L’unico problema è che da lassù in alto potreste non essere in grado di vedere cosa stanno facendo gli addetti alle cime perché potrebbero essere nascosti dai bordi del tettuccio.
Come gestire “effetto vela” dello scafo e dell’opera morta
Un catamarano di generose dimensioni che offre ambienti interni dalla grande vivibilità comporta un problema per lo skipper. Tutta questa superfice è completamente esposta al vento e causa un cosiddetto “effetto vela” che condiziona la manovrabilità della barca. La maggior parte dei catamarani sotto la carena è dotata di chiglie centrali fisse per contrastare lo scarroccio. Queste appendici, sebbene non siano le superfici immerse più efficienti per la navigazione veloce di bolina, rappresentano comunque un’area sufficiente per evitare che la barca sia sballottata dal vento come un foglio di carta quando si manovra a motore.
Che bello manovrare con due motori!
In realtà infatti i catamarani sono più facili da gestire a motore di quanto si possa pensare. Una caratteristica che compensa il problema dell’effetto vela e la scarsa visibilità. Il vero segreto è infatti la presenza di due motori, soprattutto quando sono distanti tra loro. Questo vi offre un’arma segreta che può far sembrare un professionista anche un principiante. E questo è un bene, visto che i timoni di un catamarano da crociera medio sono più piccoli di quanto si vorrebbe se si dovesse dipendere da loro per le manovre a bassa velocità. Questa scelta è dettata nei progettisti dal desiderio di ridurre il più possibile il pescaggio.
La tecnica giusta per manovrare un catamarano in banchina. In realtà, con due motori gemelli, si possono dimenticare i timoni e lasciarli a centro barca nelle manovre a bassa velocità, evitando così il rischio snervante di dare una bella accelerata in avanti con tutto il timone e sperare che la barca risponda in tempo prima di sbattere contro la banchina. Questo trucco può funzionare bene su un monoscafo con chiglia e timone a grande superfice e con estremità poco profonde. Ma su un catamarano è meglio non sperimentarlo.
Come uscire tra altri due catamarani ormeggiati
Se siete su un catamarano a noleggio, potreste trovarvi ormeggiati molto stretti tra altri due catamarani. Quindi dovrete essere in grado di spostare la barca lateralmente per liberarvi. In questo caso resistete alla tentazione di usare i timoni e per governare e manovrate usando la manetta del motore finché non c’è un flusso sufficiente sui timoni. Se l’imbarcazione è dotata di un’elica di prua, anche se questo dispositivo non è molto comune nei catamarani, è possibile allontanare la prua dalla banchina fino a quando non si è liberi di dirigersi verso il largo.
Non dimenticate che l’azione dell’elica di prua sarà quella di far ruotare l’imbarcazione, per cui la poppa spingerà verso la banchina diventando il punto di rotazione. È importante quindi che questa parte della bara sia adeguatamente protetta con parabordi.
Il trucco per staccarsi dalla banchina
Se non è presente un’elica di prua, è necessario far allontanare l’imbarcazione dalla banchina posizionando uno spring tra la prua e una galloccia fissata da qualche parte vicino alla poppa. Questo cavo verrà poi riportato a prua, in modo che la cima possa essere rilasciata da bordo tirando l’estremità in corsa. Spostando il comando del motore più lontano dalla banchina in posizione di marcia lenta, mentre l’imbarcazione è trattenuta dalla cima elastica, la poppa dovrebbe allontanarsi dalla banchina. Ancora una volta, non dimenticate di sistemare i parabordi a prua prima di iniziare questa manovra. La prua infatti potrebbe spingere con forza contro la banchina una volta applicata la spinta del motore.
La tecnica giusta per manovrare un catamarano in banchina. Se tutto va bene, quando l’imbarcazione si è allontanata di circa 45-50° dalla banchina, dovreste essere in grado di uscire dallo spazio con la poppa libera, mentre rilasciate la cima elastica e la tirate a bordo. Fate attenzione, però, perché questo trucco può andare male se le due parti della cima vengono attorcigliate insieme, anche solo di uno o due giri, perché l’attrito che si crea blocca la corsa della cima. Anche far passare il cavo attraverso un pesante anello di ferro sul molo o sulla banchina potrebbe bloccarla e rovinarvi la giornata.
Esercitarsi alle manovre in un luogo sicuro
Prima di preoccuparvi troppo delle difficoltà di lasciare il porto per la prima volta, sappiate che questa potrebbe essere la cosa più impegnativa che farete in tutta la settimana di crociera. Cercate di scegliere un momento di calma di vento. Un vento troppo forte infatti renderà sicuramente l’intera operazione molto più difficile e le conseguenze di un errore più imbarazzanti.
Una volta allontanati dal porto, quando sarete al largo potrete rilassarvi e trovare un po’ di tempo per scoprire le caratteristiche di manovra di questa strana “bestia” che è il catamarano. Basta esercitarsi in un posto dove potrete sbagliare ripetutamente senza provocare danni alla barca e al vostro orgoglio.