Tipi di ormeggio: all’inglese, di poppa o di prua
Tipi di ormeggio. In genere nei porti e nelle marine la scelta del posto in cui ormeggiare viene suggerito dal personale addetto in base alla disponibilità dei posti barca, alle dimensioni della barca e alle condizioni meteorologiche. Può capitare, tuttavia, di atterrare in un porto con diverse banchine disponibili e di avere la possibilità di scegliere dove e, soprattutto, come ormeggiare, o per meglio dire quale tipo di ormeggio scegliere per l’occasione.
L’ideale sarebbe sempre fare un giro di perlustrazione preventivo, anche con il tender, in modo da individuare gli spazi liberi tra le banchine, considerando che spesso le zone sgombre sono riservate ai traghetti, ai pescherecci, alle autorità marittime o a imbarcazioni in transito.
I fattori che determinano come sostare in banchina
Tipi di ormeggio. Una buona soluzione, una volta all’interno del bacino del porto, è quella di ormeggiare provvisoriamente a un pontile, a una boa o a un gavitello, per capire la situazione con calma o chiedere informazioni, facendo attenzione a non essere d’intralcio. Poi una volta individuato l’ormeggio favorevole, non resta quindi che mettere la barca al sicuro.
Nella scelta dell’ormeggio bisogna tenere conto della durata della sosta, delle previsioni meteomarine e soprattutto delle condizioni della barca al momento della partenza. Tutti questi fattori possono condizionare la scelta di come posizionare lo scafo rispetto alla banchina: meglio di prua, di poppa oppure all’inglese?
Ecco una panoramica dei vantaggi e svantaggi dei vari sistemi.
Ormeggiarsi di poppa: difficile entrare, facile uscire
L’ormeggio di poppa è certamente il più classico e il più diffuso tra il popolo nautico. Viene preferito da armatori e skipper per la comodità di accesso all’imbarcazione che avviene direttamente dalla poppa dell’imbarcazione. Una scelta questa giustificata dal fatto che è più facile sistemare una passerella a poppa per scendere a terra, ma anche perché in questo modo la manovra di uscita dall’ormeggio è più pratica.
Tipi di ormeggio. Come si procede? Ci si avvicina alla banchina con la poppa della barca e da qui si lanciano le cime a terra e le sia assicurano alle bitte. Subito dopo si recuperano i corpi morti che permettono di arrivare alle trappe da fissare alle bitte sulla prua. È un ormeggio che può essere insidioso sia perché la manovra di entrata deve essere fatta a marcia indietro, un’andatura che poco si presta alle barche a vela, ma soprattutto è impegnativo in caso di raffiche di vento laterali: durante la manovra in retromarcia si può infatti essere spinti contro barca di sottovento, senza possibilità di contrastare sufficientemente la spinta, a causa del movimento inerziale della prua. È bene assicurarsi quindi di avere sempre un buono spazio per manovrare, prendendosi un buon margine di spazio in sopravvento ed è importante controllare quanto vadano in profondità le trappe delle barche ormeggiate vicino, per non colpirle con la pala del timone o con la deriva durante la manovra.
Ormeggio di prua: veloce e facile con maltempo
L’ormeggio di prua, anche chiamato “ormeggio alla francese”, è quello in cui la prua è la parte dell’imbarcazione rivolta alla banchina. È un ormeggio molto più veloce e sicuro in presenza di condizioni meteorologiche quando si possono avere serie difficoltà a effettuare la classica manovra a marcia indietro e scegliere di entrare con la poppa della barca. L’ormeggio di prua è invece relativamente semplice; e per questo utilizzato anche in caso di equipaggio ridotto perché consente di guadagnare l’ormeggio speditamente senza urti o appoggi violenti. In alcuni casi poi è una scelta obbligata, per esempio quando il fondale vicino alla banchina è appena sufficiente oppure c’è una sorta di scalino sul molo e dunque si impone necessariamente l’ormeggio con la prua al molo, poiché in questo modo si evita di danneggiare la pala del timone.
Tipi di ormeggio. La manovra per effettuare questo ormeggio è più semplice, infatti non necessita di invertire la marcia prima della manovra di ingresso nel posto barca. L’imbarcazione mantiene sempre velocità in modo che la prua non si disallinei rispetto alla poppa. Questo ormeggio può essere preferito, anche, per mantenere un buon livello di privacy nel pozzetto e all’interno dell’imbarcazione, poiché questi ambienti non sono visibili da chi passa in banchina. Il problema di questo ormeggio deriva solo dalla difficoltà di salire e scendere dalla barca. Si deve farlo direttamente dalla prua che è più alta rispetto alla poppa e spesso non attrezzata per alloggiare la passerella. Anche l’uscita dal posto barca può essere più difficile, ma può sempre essere programmata per tempo e in presenza di buone condizioni meteo.
Ormeggio all’inglese: affiancarsi in banchina
Tipi di ormeggio. A disposizione dello skipper c’è infine l’ormeggio all’inglese che consiste nell’offrire, in favore della banchina, uno dei due lati dell’imbarcazione. Le cime di ormeggio di prua e di poppa vanno fissate tutte sulla banchina; e devono essere integrate da dei traversini per evitare che la prua e la poppa si avvicinino pericolosamente a terra. L’uso di diversi parabordi è in ogni caso caldamente consigliato, soprattutto in presenza di forte risacca e di assenza di corpi morti.
Quello all’inglese è un ormeggio pratico per l’imbarco di persone e materiali perché la barca rimane molto vicina alla banchina. Le manovre di ingresso e di uscita sono molto facili quando si è liberi a prua e a poppa da altre imbarcazioni; in caso contrario bisogna manovrare aiutandosi con i traversini o con l’elica di prua.
Insomma, spetta al bravo skipper la scelta di come ormeggiare in sicurezza la propria fedele compagna di navigazione sulla base dei programmi di sosta e partenza e soprattutto del tempo meteorologico in corso. Poi una volta ormeggiata e messa in ordine la barca, non resta che sbarcare e godersi la terraferma.
David Ingiosi
Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come giornalista professionista per testate nazionali e internazionali.